L.Pirandello e la crisi dell'io
Luigi Pirandello(1867-1836) tratta nelle sue opere il tema del doppio in modo originale e umoristico, come ad esempio nel "Fu Mattia Pascal": il protagonista non riesce nè a sdoppiarsi fino in fondo, nè a morire sul serio. Il tema viene ripreso anche nelle novelle sotto vari aspetti, e in seguito anche nelle opere teatrali, dove il doppio coincide con la manifestazione della follìa causata da una crisi dell'io, dovuta alla condizione di dover vivere in una società mutevole, soggettiva e priva di certezze.
"Colloquii coi personaggi"
"Colloquii coi personaggi" è una novella autobiografica ambientata allo scoppio della Grande Guerra, in cui l'autore si raffigura mentre parla con un personaggio e con il ricordo della madre defunta. Nel primo capitolo Pirandello ha una discussione con un personaggio che non vivendo nella dimensione umana non percepisce la guerra così come non la percepiscono gli animali e la natura. Ne segue una riflessione sul dovere di intellettuale e quello di autore, per poi pensare con tristezza al figlio Stefano, prossimo alla partenza come volontario al fronte. Nel secondo capitolo l'autore si ritrova a parlare con un'ombra, ovvero il ricordo della madre morta da poco, che dopo aver ricordato la propria vita intima al figlio di ricordarla come se fosse ancora viva, al chè Pirandello risponde dicendo che per lui sarà sempre viva, ma per lei egli non sarà più vivo dato che non potrà più pensarlo.